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7 dicembre 2009 1 07 /12 /dicembre /2009 13:00
Al Tempo dell'Occhio Cacodilato

Panorama bio-icono-bibliografico dei sessanta firmatari di L'Occhio Cacodilato di Francis Picabia (1921)







Un'ambizione smisurata

 

Loft in cui visse Erik Satie ad Arcueil © Archives de la Fondation Erik Satie.
I tuoi stati d'animo, Erik



Satie fotografato da Poulenc (anni 20)


L’assente degli assenti di L’Œil Cacodylate [L'Occhio Cacodilato], è Erik Satie, che eppure fu invitato da Marthe Chenal ai festeggiamenti di fine anno del 1921 al 94 di rue de Courcelles. Satie invia a Marthe Chenal, questo 31 dicembre 1921, una posta pneumatica [1] per informarla che non potrà contare su di lui per quella sera. Indisposizione diplomatica, vero  malessere? Mistero. Si immagina facilmente Satie mentre fa il giro delle birrerie per festeggiare in anticipo l'anno nuovo. Ma si immagina altrettanto bene mood indigo, che decide di passare solo quest'ultimo giorno dell'anno nella sua piccola camera di Arceuil, dopo molti bicchieri sorseggiati in una grande solitudine.

Specialista di Satie, Ornella Volta ha pubblicato nel 2000 la
Correspondance presque complète [Corrispondenza quasi completa] [2] del compositore (da dove è tratta questa lettera di Satie a Chenal), in tutto 1234 pagine- appendici comprese- ben fatte, identiche a ciò che ci offre abitualmente Ornella Volta, che firma quest'anno un nuovo contributo alla rivista Etant Donné Marcel Duchamp. [3]. Leggiamo ed ascoltiamo Satie: il secondo "Madame" della sua lettera fa meravigliosamente eco ai magniloquanti "Madame" che a suo tempo Jarry rivolgeva a Rachilde, in uno stato simile a quello in cui Satie si trova in questo 31 dicembre 1921: Arcueil-Cachan, 31 dicembre 1931. Madame. Devo confessarvi che, posto "fuori combattimento" in seguito ad un soggiorno, questo pomeriggio, alla "Rotonde", mi vedo obbligato ad abbandonare ogni idea di veglione. Il mio stato, senza essere grave, necessita di riposo, la calma, una specie di ritiro perché possa meditare tranquillamente sul mio caso. Perdonatemi, Madame; dite, vi prego, mille cose da parte mia al buon Picabia & vogliate vedere in me il vostro devoto e servitore Erik Satie.

[1] Lo stesso giorno, Satie indirizza una parola al conte Etienne de Beaumont di cui declina l'invito per il veglione. I termini del rifiuto sono simili allo penumatico che egli indirizza a Marthe Chenal: "[...] sono già "fuori concorso" [...] ho fatto [...] un giro alla "Rotonde" che mi ha montato la testa...".

[2] Fayard/Imec. Vedere anche, di Ornella Volta, gli indispensabili
Erik Satie, Ecrits,Champ Libre, 1977; La banlieue d’Erik Satie, Macadam & Cie, coll. Lumières de la Ville, 1999 ed Erik Satie, Hazan, coll. Lumières, 1997.

[3]
Marcel Duchamp et Erik Satie, même: post-scriptum », Etant Donné Marcel Duchamp n° 6.
Alcuni chiarimenti


Sostenevo in una nota recente, che il danno subito da L’Œil Cacodylate ebbe forse luogo durante un veglione del 31 dicembre 1921 a casa di Marthe Chenal. Esiste tuttavia quest'altra riproduzione [1] del quadro, sul quale figurano tutti i contributi (compresi quello di Fatty, la fotografia di Man Ray- Femme à la cigarette, circa 1920 – e le due fotografie della testa di Duchamps) ma prima della "macchia" di cui ho già parlato in precedenza. Secondo Michel Sanouillet [2], vi furono quattro sedute di firme: a casa di Picabia a Neully, prima dell'esposizione di L’Œil Cacodylate al Salone d’Autunno (del 1° novembre 1921 au 20 dicembre 1921, Grand Palais); dopo il Salone d’Autunno; prima del veglione Cacodilato, sempre a casa di Picabia; a casa di Marthe Chenal, il 31 dicembre 1921 durante il veglione Cacodilato; di nuovo a casa di Picabia, dopo il veglione Cacodilato e prima della cessione del quadro al Bœuf sur le Toit (1923).

 

Da quanto detto, due ipotesi sono possibili: 1) questa fotografia data del 31 dicembre 1921 e fu fatta prima della "macchia"; 2) il danno ebbe luogo dopo il veglione Cacodilato, a casa di Marthe Chenal, a casa di Picabia oppure tra le mura del Bœuf sur le Toit, o ancora nel corso del trasporto del quadro al Bœuf sur le Toit.

 

Scarto l'ipotesi di un danno accaduto nel 1967 (anno in cui il Museo Nazionale d'Arte Moderna acquista il quadro) perché nell'opuscolo in omaggio a Picabia (Francis Picabia 1879-1954) pubblicato nell'aprile del 1955 dalla rivista Orbes i danni sono già visibili.




NOTE

 

 

[1] In Histoire de la peinture surréaliste, Marcel Jean,con la collaborazione di Arpad Mezei, Seuil, 1959, p. 34. La riproduzione è di cattiva qualità (la si ritrova soprattutto in Dada surréalisme, Patrick Waldberg, Michel Sanouillet, Robert Lebel, Rive Gauche Production, 1981, p. 301) ma tutte le firme sono all'appuntamento.


[2] In Francis Picabia et 391, Eric Losfeld, 1966, p. 144, nota 4.


Sarà perché ti amo

Paul Dermée (1886-1951) e sua moglie Céline Arnauld (1892-1952)

 

 

 

Fabrice Lefaix


[Traduzione di Elisa Cardellini]


LINK al post originale:

Une ambition démesurée

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