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30 settembre 2014 2 30 /09 /settembre /2014 06:00

Ritratto del poeta nella sua navicella 

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Clément Pansaers ha attraversato il cielo dada come una meteora. Aderendo al movimento alla fine del 1919, raggiungerà i dadaisti di Parigi nella primavera del 1921 per spegnersi con Dada alla fine del 1922.

Questo destino fulmineo, e la rilevanza che assumono le opere di un giovane scrittore dopo la sua sparizione, al termine di pochi anni di intensa attività creativa (1919-1922), hanno dato al nome di Clément Pansaers una celebrità clandestina. La sua sparizione nel momento in cui il movimento non sembrava più dover sopravvivere, allorché ne fu uno dei membri più intransigenti, tanto sul piano dell'esigenza poetica quanto della vita immediata stessa, ha assunto valore di simbolo [1]. Perché Clément Pansaers fu il primo a preoccuparsi nel vedere Dada ritornare agli schemi che egli aveva vocazione a disintegrare, a dirlo ed a "rompere" non tanto con Dada quanto con il gruppo dei dadaisti. E perché ha lasciato [7] alcune raccolte di un'impressionante ampiezza poetica, Le Pan-Pan au Cul du Nu Nègre, Bar Nicanor, molto distanti dall'iconografia surrealista verso cui si dirigerà il dadaismo francese. (Se si vuole prendere in considerazione l'esistenza di un altro asse, la relazione tra Dada ed il costruttivismo di cui testimoniano i nomi di Schwitters, Van Doesburg-Bonset, Hausmann, Moholy-Nagy, Arp, Richter) [2]. 

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Quest'articolazione mostra che Dada ha, almeno, legato altrettanto con il costruttivismo, che si riscopre oggi, quanto con il surrealismo. Dobbiamo ancora far notare che la scrittura di Clément Pansaers non inizia la sensibilità surrealista. Questa constatazione segna l'importanza di Pansaers nella ramificazione francese del movimento, da cui gli scrittori non si affrancheranno mai veramente dall'influenza simbolista, ad eccezione forse di alcuni scritti del migliore Tzara (benché le sue prime poesie adolescenziali rumene fossero anch'esse simboliste).

Questa singolarità è rilevata da Aragon che, con Breton, aveva "trovato nel mio libro Le Pan-Pan au Cul du Nu Nègre come un eco della voce di Jacques Vaché". Più tardi, Clément Pansaers sarà preso da entusiasmo per l'opera di James Joyce, di Pound, di Rodker, mostrando così la libertà e la pertinenza delle sue scelte. 

Bar-Nicanor.jpg

Clément Pansaers, che avrebbe avuto cento anni il 1° maggio 1985, appartiene alla prima generazione dei dadaisti, come i suoi amici Duchamps, Picabia e Georges Ribemont-Dessaignes. La seconda generazione è quella di Aragon, Breton e Soupault: essi hanno allora venti anni e diventeranno surrealisti a partire dall'apparizione del "manifesto" del 1924.

La prima generazione, più internazionale, che ha vissuto il cubismo e L'Armory Show (New York, 1913), è rappresentata dalla rivista 391. La seconda ha dato inizio alla pubblicazione di Littérature nel 1919 e subisce l'influenza di Barrès, Valery, scopre Rimbaud e Lautréamont.

Clément Pansaers, pubblica la rivista Résurrection (1917-1918) alla Hulpe, nella sua "Maison à l'Orée" al confine della foresta di Soignes. Scrittore, egli ha tuttavia un passato artistico di incisore su legno e di scultore. L'anno 1916 fu quello della sua rinascita artistica (vedere il suo testo Sur un aveugle mur blanc [Su di un cieco muro bianco].

Alla fine del 1919, mentre Tzara risiede ancora per alcuni giorni a Zurigo, e non ha ancora lanciato Dada a Parigi, Clément Pansaers scopre il movimento, decide di aderirvi e di collaborare alla rivista "che non ho mai visto," scriveva a Tzara, "né potuto procurarmi, ma che, da quanto ho potuto capire da alcune righe di pessima critica, si imparenta alla mia concezione poetica ed artistica" (8 dicembre 1919 [3]).

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Due settimane dopo, il 20 dicembre, firma formalmente la sua adesione: "Ho ricevuto il materiale da voi spedito e la vostra gradita lettera. Ve ne ringrazio vivamente! Vogliate dunque annotare la mia adesione al vostro gruppo (...). È in una rivista inglese "Infinito" che ho letto alcune righe su Dada così come su "L'Exportateur français"".

Queste date non sono prive di importanza. Esse mostrano che se Pansaers non raggiunge i dadaisti che verso la metà della storia di Dada a Parigi (ma in un momento determinante allo svolgimento del quale non fu estraneo), vi prese parte, per sé e verso i suoi futuri amici, prima che Dada non si diffonda a Parigi.

Per il momento, al momento della sua adesione, Clément Pansaers è a Berlino presso uno dei suoi amici più intimi, Carl Einstein. Iniziata a Bruxelles, punto d'inizio di Clément Pansaers, questa amicizia segnò la rivista "Résurrection" [4], e fu al cuore del suo impegno politico contemporaneo del sollevamento dei soldati-operai tedeschi a Bruxelles. Un capitolo dell'affondamento del regime imperiale e del militarismo prussiano si svolgeva allora.

L'insurrezione spartachista

Il7 novembre 1918, l'insurrezione spartachista si estende alle grandi città tedesche. L'8 novembre, Rosa Luxemburg viene liberata (Karl Liebknecht era libero dal 21 ottobre [5]). La rivoluzione raggiunse Berlino, l'Imperatore abdica e fugge in Olanda. Uno dei primi provvedimenti del Consiglio dei Commissari del popolo, l'indomani dell'armistizio dell'11 novembre, sarà di annunciare la giornata di otto ore a partire dal 1° gennaio 1919.

Il 15 gennaio 1919, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht vengono assassinati dopo un interrogatorio, mentre sono nelle mani delle autorità. Gli assassini sono coperti dal ministro.

Fernand Wesly, le cui xilografie erano apparse in "Résurrection", dirà: "Quando hanno annunciato che Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht erano stati assassinati, fi un dramma. Si sono tutti abbattuti. Si è abbattuto, Pansaers" [6].

Le detonazioni dell'assassinio non è assente dalla prima raccolta di Clément Pansaers, Le Pan-Pan au Cul du Nu Nègre, titolo la cui polisemia si rivela gradualmente nel testo. Nella seconda parte del libro, intitolata "Pan-Pan", uno dei finali rinvia al dramma:

"Dalla parte della sconfitta, forsennati, titubare il tam-ta,.

Il Pan-Pan della sommosssa avanza. Finita la disoccupazione, assassini!
Assaltare e spogliare le residenze, tutte, delle parodie

caricatevoli. Prendere a sciabolate le emulazioni romantiche - Il pan-

pan, questa sera, è in rosso

- Tutto e niente dell'atto è bello.

Pan-pan - Pan-pan

Ida la Rossa e le sue collinette

Pan-pan

Rossa-rossa-rossa-rossa

Pan-pan - Pan-pan

Rosa la rossa

Pan-pan

Pan-pan-rossa!"

 

Queste pagine furono scritte nel corso dell'anno 1919, il libro apparve nel maggio del 1920.

Nel corso delle giornate che seguirono il 10 novembre 1918, Carl Einstein e Clément Pansaers presero attivamente parte al sollevamento dei soldati-operai a Bruxelles. Nello stesso momento, a Parigi, Guillaume Apollinaire, indebolito dalle sue ferite di guerra, si psense nel suo alloggio al boulevard Saint-Germain. Sotto le sue finestre, la folla urla: "Abbasso Guillaume" contro l'imperatore tedesco [7]. Apollianire che aveva combattuto, non era "pacifista". A Tzara che sollecita la sua collaborazione alla rivista Dada di Zurigo, egli risponde: "Non vi ho scritto prima perché sinora temevo che foste al di sopra della mischia, atteggiamento inammissibile in un'epoca in cui il progresso materiale, artistico e morale sono minacciati (...)". (14 dicembre 1916). Un anno più tardi, la sua posizione non è cambiata: "...non vi ho spedito copia perché la situazione di questa rivista nei confronti della Germania non mi sembrava abbastanza netta" (dicembre 1917).

Questo era il punto di vista di Apollinaire. Sappiamo che questa posizione così come un certo uso del fatto bellico a fini estetici [8] nelle sue poesie sono per i più giovani dei suoi ammiratori, soprattutto Breton e Soupault, una fonte di delusione.

Se Clement Pansaers appartiene a una generazione posta tra quella di Apollinaire e di Breton, esprime senza deviazione e non senza temerarietà una posizione pacifista internazionalista di sinistra, in piena guerra e a paese occupato, sulla sua rivista Résurrection (non uscirà più dopo l'armistizio). Un'epoca termina anche sul piano artistico. La scomparsa di Apollinaire, padre di L'Esprit Nouveau, che aveva in lui l'unanimità intellettuale e affettiva, ne costituisce uno dei segni. Numerose riviste non escono più, come Nord-Sud di Pierre Reverdy. Il poeta di Plupart du Temps che ha regolarmente pubblicato Apollinaire e Max Jacob, così come Paul Dermée, André Breton, Philippe Soupault, Aragon e Trsitan Tzara, rinuncia. La cessazione della rivista sarà certamente una delle ragioni della creazione di Littérature alcuni mesi dopo, nel marzo del 1919.

Résurrection è anche il prototipo della rivista d'avanguardia dell'epoca. Dedicando il primo editoriale (consacrato alla giovane letteratura tedesca) del primo numero a Romain Rolland che, a Ginevra, non distante dai dadaisti di Zurigo, si proclama "al di sopra della mischia" (Journal de Genève, 15 settembre 1914), Clément Pansaers non può essere più chiaro. Si richiama allo scienziato tedesco pacifista Nicolaï [9] e inneggia alla rivoluzione russa.

Vi precisa le sue concezioni poetiche: "Ogni temperamento esige imperiosamente un ritmo personale: vi sono dei poeti ricettori simili alle antenne della radiotelegrafia su una nave in mare aperto. (...) Rimane il sublime della poesia, che soltanto il poeta cosciente scopre. Quella poesia che, con la forza del simun del deserto, con l'impeto dell'uragano marino, scuote l'intera umanità; che profetizza e mostra la vita gloriosa da vivere. Questo poeta è simile allora all'antenna trasmittente sulla nave in mare aperto, nella notte di tormenta, che lancia l'allarme, l'S.O.S. che annuncia al mondo il cataclisma o la liberazione".

I suoi editoriali sono vivi e rivelano un'ampia cultura e un pensiero esigente. Assumono molto spesso il tono dei manifesti: "La filosofia del verso

 

[SEGUE]

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]

 

NOTE

[1] Robert Goffin: "Clément Pansaers, il primo dadaista prima di Dada, comprese che la formidabile vocazione doveva decidere del suo destino ed emigrò a Parigi dove si unì ai gruppi contestatori del Passage de l'Opéra. Personaggio grottesco, si è spento come una cometa troppo brillante. Ma la sua luce non andò persa. Egli visse ancora in qualche cuore felice. [...] Clément Pansaers era grande sino ad uccidere la poesia attraverso l'azione poetica. Vivente ancora ma agonizzante, di una malattia imperdonabile, si affrettò a morire per raggiungere più velocemente la sua leggenda". ("La vraie vie", in Patries de la poésie, Montréal, Édition de l'Arbre, 1945, p. 46).

[2] Nel 1925, Breton si preoccupava e metteva in guardia i suoi amici: "Non si tratta più d'illustrare la tesi surrealista, così come ce la formuliamo letteralmente [...]. Dobbiamo resistere contro tentativi di ostruzione al surrealismo [...]. L'inerzia di coloro che si accontentano nei fatti di partecipare al nostro movimento di dedicarci ogni tanto un testo di modello già noto [...]. Ci chiediamo [...] a cosa serve tutta questa organizzazione; di quale potere essa dispone. quale uso ne fa, dove porta agitazione e se si preoccupa di portarne" [Riunione del 25 gennaio 1925 al Bar Cerrà" 8/9, "Un siècle d'avant-garde", cahiers 1986, Tranéditio, p. 7-8.

[3] La maggior parte delle lettere citate lo sono a partire dalla nostra edizione: Clément Pansaers, Sur un aveugle mur blanc et autres textes, Lettres a Tzara et Picabia, Transédition, 1972.

[4] Résurrection, cahiers mensuels littéraires illustrés; collection complète, 1917-1918Éd. Jacques Antoine, 1974.

[5]

 

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  • Amo l'arte in generale, di ogni tempo e cultura storica, soprattutto le avanguardie artistiche e le figure più originali ed eterodosse.
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