In attesa delle giuste celebrazioni che vi saranno nel mondo colto per il primo centenario del grande movimento Dada di arte totale, intendiamo parlarne con un grande anticipo di modo che giungendo la fatidica data molti non siano presi alla sprovvista grazie al mio blog.
Paul Éluard ricerca una trasformazione completa del linguaggio

Paul Éluard ricerca una trasformazione completa del linguaggio. "Tentiamo" egli dice "è difficile, rimanere assolutamente puri". Il linguaggio così come esso ci giunge dalla forza dell'uso non significa più nulla. È un chiacchiericcio che, secondo Paul Éluard, non ha alcuna ragione di essere e vuole istituirein poesia la semplicità più elementare.
In Les Animaux et leurs hommes [Gli animali e i loro uomini], si sforza di rinfrescare la sua visione del mondo attraverso immagini semplificate e analogie iniziali: il pesce nell'aria e gli uomini in acqua. L'erba davanti la mucca, il bambino davanti il latte. Paul Éluard non vuole conservare dalle cose che i rapporti essenziali per giungere a una purezza completa di sentimento.
Ecco un esempio di questa poesia elementare:
BAGNATO
La pietra rimbalza sull'acqua,
Il fumo non vi penetra.
L’acqua come una pelle
Che niente può ferire
È accarezzata
Dall'uomo e dal pesce.
Vibrando come corda d'arco
Il pesce, quando l'uomo lo cattura,
Muore, non potendo inghiottire
Questo pianeta d'aria e di luce.
E l'uomo affonda in fondo alle acque
Per il pesce
O per l'amara solitudine
Dell’acqua sottile e sempre chiusa. *
Ciò che offusca sovranamente il partito preso della semplicità di Paul Éluard, è "l'andatura distinta". La poesia deve essere, secondo lui, qualcosa di "ingenuo come uno specchio". Egli concepisce una poesia dove "il tempo non passa". È difficile perché l'uomo si muove in un atmosfera densa. Dirà nei suoi Exemples: l’uomo, il palombaro dell'aria. Tuttavia percepisce confusamente un'unità universale che gli permette di dichiarare: "Ho attraversato la vita in un sol colpo".
Paul NEUHUYS
[Traduzione di Elisa Cardellini]
NOTE:
* MOUILLÉ
La pierre rebondit sur l’eau,
La fumée n’y pénètre pas.
L’eau telle une peau
Que nul ne peut blesser
Est caressée
Par l’homme et par le poisson.
Claquant comme corde d’arc
Le poisson, quand l’homme l’attrape,
Meurt, ne pouvant avaler
Cette planète d’air et de lumière.
Et l’homme sombre au fond des eaux
Pour le poisson
Ou pour la solitude amère
De l’eau souple et toujours close.
Paul Éluard poursuit une transformation complète du langage (1921)