Marc Dachy mi invia il primo numero di Courrier Dada, datato 7 gennaio. Annuncia subito l'orientamento: "Verrà effettuata una critica terribile di tutti i libri, riviste o manoscritti inviati a Marc Dachy". A buon intenditore...
Le éditions Bartillat annunciano una riedizione rivista e aumentata di Dictionnaire du dadaïsme [Dizionario del dadaismo] di Georges Hugnet (580 pp.) di cui posseggo l'originale del 1976 (Parigi, Jean Claude Simoën, 365 pp.). La critica di Marc Dachy mi risparmia una inutile spesa di 25 €, e mi procura il malvagio piacere di citare ampiamente il commento dell'erudito storico di Dada – pur sfoltendo la sua esposizione da numerosi esempi molto eloquenti che corroborano la critica.
Se Bartillat non prende la saggia decisione di ritirare la diffusione di questo libro per correggerlo e ristamparlo - abbiamo sotto gli occhi una copia del servizio stampa - la immondizzazione (poubellication), la formula di Lacan si impone) di questo "non-libro" rischia di creare un precedente e recare onta alla storia dell'editoria francese. Non devono esserci stati molti libri in libreria aventi più di 300 rozzi errori: nei nomi propri, nei titoli, senza contare gli errori grammaticali e ortografici o alcuni errori storici [...]. Questo dizionario iniziato da Hugnet (1906-1974) verso il 1955, fu interrotto, ripreso, di nuovo interrotto. Hugnet morì senza averlo terminato 40 anni fa, lasciando un lavoro obsoleto. […] Venne edito nel 1976 da Simoën pieno di orribili errori [...] non soltanto gli errori originali del 1976 ritroviamo ma anche altri. […] Bertillat presenta quest'ultima come un'edizione "rivista e aumentata".
Aumentata di errori, senz'alcun dubbio. Perché nessun correttore si è chinato sui questo manoscritto che non è nemmeno stato riveduto da uno di quei correttori integrati ai computer. Lavoro malfatto dunque, a tutti i livelli. Le notizie seguite sporadicamente da riferimenti bibliografici tradiscono una mancanza di conoscenza abissale [...] Già mal varato nel 1976, il progetto Hugnet, come una nave, sprofonda pietosamente in uno stagno di errori che turbano l'occhio del lettore e offuscano gli esperti.
* Marc Dachy segnala anche il primo volume delle Œuvres complètes [Opere complete] di Céline Arnauld (1885-1952) e Paul Dermée (1886-1951), che formarono una coppia molto legate al punto che Céline Arnauld non volle sopravvivere più di alcune settimane a suo marito. Questa coppa emblematica fu legata alla rivista di Anversa Ça ira!. Ci torneremo sopra.
Henri-Floris Jespers
[Traduzione di Massimo Cardellini]