Couillandouille / e Crotte de Bique / in viaggio 270° di / Saziografia ( ... ) Pic me up / succhiare tutta la California / con la cannuccia: sicuramente, bisogna andare a cercare dalle parti di Kurt Schwitters (Anna Blume, 1919) o ancora da Melchior Vischer (Transcerveau express, 1920), per trovare uno spirito così singolare come quello di Clément Pansaers, autore di queste righe tratte da Bar Nicanor (1921).
Vero Hapax nel paesaggio dada, l'opera di Clément Pansaers rimane oggi ancora di un'incisiva freschezza di spirito. Les mots sans rides [e parole senza rughe] [1] potrebbero facilmente qualificare questo corpus a cui Dada deve molto ma che in compenso non ha affatto contratto dei debiti nei confronti di quest'ultimo.
I "puri dadaisti"avevano una lunghezza di vantaggio su Dada, che essi servirono per divertirsi prima di passare ad altre cose. Clément Pansaers fu uno di questi, con la notevole differenza che egli non ebbe molto tempo davanti a sé. È nella provincia del Brabante fiammingo, a Neerwinden, che nacque Clément Pansaers il 1° maggio 1895. I suoi genitori lo destinano agli ordini religiosi sin dall'età di dieci anni. Non abbandonerà il seminario che a ventun anni, fuggendo poco prima di essere ordinato vice diacono.
In un testo autobiografico oggi ancora inedito, Pansaers commenta la conseguenza del suo gesto: "Mia madre, bigotta totale [...] mi inviò presto la sua bolla di scomunica e divieto formale di non tornare più a casa. Non fui più suo figlio e con ciò caddi nella vita come nel vuoto". Sei anni prima del suo matrimonio (nell'ottobre del 1907) con Marie Robbeets, Clément Pansaers trova un impiego alla Biblioteca Reale del Belgio, a Bruxelles, un posto che occupa dal maggio del 1913 a settembre del 1914.
È sempre nella capitale belga che Pansaers incontra Carl Einstein, di cui diventa amico e di cui tradurrà due dei tre primi capitoli di Bèbuquin ou les dilettantes du miracle [Tr. it.: Bébuquin o i dilettanti del miracolo, De Donato, Bari, 1972; Le Nubi, Roma, 2006], pubblicato nel 1913. L'autore di Negerplastik (1915) e Pansaers prenderanno parte attivamente, nel novembre del 1918, al sollevamento dei soldati-operai a Bruxelles.
Inizio 1917, mentre sta lavorando alla realizzazione del primo numero della rivista Résurrection (ne dirigerà i sei numeri tra dicembre 1917 e maggio 1918), Pansaers redige L'Apologie de la paresse, di cui un estratto appare, all'inizio di maggio, nella rivista Haro, prima di essere pubblicato nella Editions Ça Ira! nel luglio 1921, mese in cui nasce suo figlio, Clément Claus. Concepito sotto forma di un interrogatorio ("...Ti ostini? L'ozio è la grande volontà che fa girare cielo e terra!"), L'Apologie de la paresse porta già in germe gli accenti dada di Pan-Pan au Cul du Nu Nègre e di Bar Nicanor: "Sapore? Immenso. Sapori regali, imperiali, extra-dry (...)".
Nel 1919, per il tramite di una rivista inglese (Infinito), Pansaers scopre l'esistenza di Dada. In una lettera del 8 dicembre del 1919, si rivolge a Tristan Tzara per proporgli la sua collaborazione alla rivista Dada (...[che] si lega alla mia concezione poetica ed artistica"), diretta dal poeta rumeno. Tzara include allora Pansaers nella lunga lista dei "Presidenti Dada", che appare nel n° 6 del Bulletin Dada del marzo 1920, il quale precisa inoltre che "Tutti i membri del Movimento Dada sono presidenti" e che "Tutti tutti sono il direttore del Movimento Dada".
Lo spirito dada di Pansaers non testimonia non di meno una pertinenza rara in quanto all'immediata situazione del dopoguerra che lascia l'Europa esangue e la cambia con giovani spiriti disillusi. La rivista Les Humbles (n°9-10 di gennaio-febbraio 1920) fa posto ad un'analisi di Pansaers sotto il titolo "Ourangoutisme", un articolo che non finisce di stupirci in relazione alla sua chiaroveggenza senza appello: "La guerra non ha dunque massacrato abbastanza, poiché il dopoguerra organizza metodicamente il commerci del massacro. L'industria dell'idea è sistematizzata. Il commercio della parola ne è il succedaneo. (...) Il caos non è nato dalla guerra. Dal caos dell'anteguerra nacque la villania della specializzazione, che generò, in serie, le astrazioni come: gesuitismo, industrialismo, intellettualismo e mille altri ideologismi corruttori (...) Ci voleva questa successione di ideologie, con le loro molteplici suddivisioni di logica, critica, psicologica, artistica ed altre morali scientifiche per determinare il posto del ventre in questo mondo (...) Ogni rivolta abortisce nell'abbondanza."
Estratto di una lettera inedita di Clément Pansaers indirizzata a André Breton ©
Agosto 1920, Clément Pansaers soggiorna a Parigi per alcuni giorni. Incontra allora Francis Picabia, che ricontatta in settembre per sottoporgli un progetto di manifestazione dada a Bruxelles così come il progetto di una casa editrice dada. In ragione dei colloqui intrapresi dai dada parigini (chi invitare, chi evitare per questa manifestazione di Bruxelles?). Questi due progetti non approderanno a nulla. Per Pansaers, il 1920 termina nella delusione, tanto più che Jean Paulhan gli ha indirizzato una lettera in cui gli annuncia il suo rifiuto di pubblicare il suo Lamprido, un "romanzo " composto a partire da "Je Blennhorragie": "(...) non mi sento ancora sufficientemente sicuro sul senso e la portata che aveta pensato dare a quest'opera per poter accoglierla nella Nouvelle Revue française."
Inizio 1921, Pansaers fa parte dei firmatari del volantino Dada soulève tout redatto dopo l'incontro con il futurista Marinetti e più precisamente dopo la sua conferenza sul tattilismo, pronunciata in gennaio al Théâtre de l’Œuvre a Parigi e pubblicata lo stesso mese in Comœdia. Picabia si incaricherà di ricordare a Marinetti, in un articolo anch'esso pubblicato in Comœdia, l'anteriorità del tattilismo "inventato a New York, nel 1916, da Miss Clifford-Williams."
Annunciato nei primi giorni di febbraio dalla rivista belga Ça Ira !, Bar Nicanor (avec un portrait de crotte de bique et de couillandouille par eux-mêmes) è pubblicato il 15 febbraio 1921 dalle Editions A.I.O. Tiratura di 305 copie, questo volume di una cinquantina di pagine è stampato a seppia su carta arancione. La cura apportata all'impaginazione (questa è ritmata da una stretta colonna di testo distribuita a sinistra, a destra o al centro della pagina) così come l'aspetto tipografico, fanno di Bar Nicanor una delle più sorprendenti pubblicazioni dada.
Le peregrinazioni compiute da Crotte de Bique e Couillandouille attraverso le balere in cui si beve alcool abbondantemente (gin, whisky, grappa, kirsch, anice, assenzio, vodka, brandy, Triplo-secco, Cointreau, marasquin, Bénédictine, Grand Marnier ...) ed in cui si danza al ritmo del fox-trot, del jazz o del ragtime, costituisce lo sfondo su cui Pansaers darà libero corso alla sua improvvisazione, convocando di volta in volta giochi di parole ed onomatopee o ancora dei termini anglo-sassoni che fiorirono durante quest'epoca in cui l'America faceva ancora sognare.
In questo febbraio del 1921, la prosa giubilatoria di Pansaers sembra situarsi agli antipodi della sua situazione personale: in una lettera indirizzata a Valéry Larbaud, il poeta annuncia che ha perso tutto in borsa e che sta prendendo in considerazione di partire per Haïti la Cina. Una velleità di esotismo, perché Pansaers prosegue il suo lavoro e termina il 20 marzo un testo intitolato "Punto d'organo programmatico per giovane orangotango".
A fine aprile, Pansaers si trasferisce a Parigi. La sera del 25, al Certà, scoppia il famoso "affare del portafoglio" che dividerà i dada parigini e parteciperà alla decomposizione del loro movimento. La polemica opporrà soprattutto Pansaers a André Breton, quest'ultimo era dell'avviso di dover conservare il portafoglio, sostenendo che non mangiava da diversi giorni. Infine, Paul Eluard restituirà il giorno successivo l'oggetto ritrovato al suo proprietario. Gli argomenti di Pansaers, che relazionò sulla discordia a Francis Picabia e gli annunciò il suo desiderio di ritirarsi dal gruppo, furono abbasatnza convincenti perché l'autore di Jésus-Christ rastaquouère seguì Pansaers nella sua decisione.
Tre mesi dopo, Pansaers pubblicherà in Le Pilhaou Thibaou nel luglio del 1921 "Una Bomba devasta le Isole sotto Vento", un testo in cui Breton è dipinto sotto i tratti di un "professore platonico-gonfiato con porpora violetta della scomunica".
Da un po' di tempo, Clément Pansaers è sofferente, si lamenta con i suoi corrispondenti (soprattutto Tristan Tzara) di un cattivo stato di salute e di un "morale pietoso". Malgrado tutto, un nuovo progetto lo anima che tuttavia non nascerà che nel novembre del 1921.
Durante questo periodo di sofferenza e di difficoltà materiali, Pansaers continua a scrivere. Appassionato di taoismo, prepara uno studio sul filosofo Zhuangzi. Fonte sino allora poco studiata, il taoismo sarebbe in effetti una delle pietre di paragone della sua opera. Pansaers si spiega con il suo medico di bruxelle, il dottor Willy Schuermans: "È da Chuang-Tse che traggo in parte i miei principi - di alogico, annullante completamente la logica, la psicologia, ecc. delle filosfofie occidentali- e che applico nei miei romanzi ed altri saggi- e che colloco tra Dada- mentre in realtà molti dei Dada non hanno alcun criterio personale- se non quello della pubblicità!"
A quest'epoca, Pansaers frequenta Ezra Pound, James Joyce, Jean Cocteau, Valéry Larbaud, Léon-Paul Fargue e Jean de Bosschère, che egli apprezza particolarmente. Dipinge anche qualche tela che riesce a vendere. A settembre, propone a Picabia di realizzare con lui un numero speciale della rivista Ça Ira! che esce in novembre sotto il titolo "Dada, la sua nascita, la sua vita, la sua morte" e per cui numerosi collaboratori si sono associati a Pansaers: Céline Arnauld, jean Croti, Paul Eluard, Pierre de Massot, Benjamin Péret, Francis Picabia, Ezra Pound e Georges Ribemont-Dessaignes.
La cerchia di Pansaers, a cui quest'ultimo non accorda più molto la sua fiducia, gli suggerisce tuttavia di concepire un nuovo progetto, intitolato "Bilboquet" e che avrebbe riunito le firme di Costantin Brancusi, Jean Cocteau, Marcel Duchamp, Ezra Pound, Igor Stravinski... Pansaers non avrà il tempo che di tracciare le grandi linee e l'aspetto amministrartivo di questa rivista d'avanguardia.
Malgrado il suo cattivo stato di salute, Pansaers assiste nel febbraio del 1922 ad una riunione, organizzata alla Closerie des Lilas e opponente alcuni dadaisti parigini (Tzara, Satie, Cocteau, Man Ray) a André Breton. Le lettere di Pansaers al dottor Schuermans si moltiplicano. Pansaers sta terribilmente male, pensa al suicidio. Il 21 aprile, è ricoverato all'ospedale la Charité di Parigi. Picabia, Cocteau e Massot (quest'ultimo gli porta il suo studio De Mallarmé à 391) gli fanno visita al malato colpito da linfadenia aleucemica. Malgrado l'estrazione di un ganglio seguito da trattamento raditerapeutico, il male progredisce. Pansaers decederà il 31 ottobre 1922 all'età di trentasette anni.
Fabrice Lefaix
[1] Les mots sans rides, [Le parole senza rughe], articolo di André Breton apparso in Littérature, n° 7, dicembre 1922, pp. 12-14.
Editizioni originali
- Le Pan-Pan au Cul du Nu Nègre, éditions Alde, coll. AIO, Bruxelles, 1920.
- Bar Nicanor, éditions A.I.O., Bruxelles, 1921.
- L’Apologie de la paresse, éditions Ça Ira !, Anvers, 1921.
Corrispondenza
- Sur un aveugle mur blanc et autres textes, [Su di un cieco muro bianco ed altri testi], Lettere a Tzara e Picabia, édition de Marc Dachy, Transédition, Bruxelles, 1972.
Ristampe
- Bar Nicanor et autres textes dada, édition établie et présentée par Marc Dachy, Gérard Lébovici / Champ Libre, Paris, 1986.
- L’Apologie de la paresse, éditions Allia, Paris, 1996.
Riedizioni anastatiche
- Le Pan-Pan au Cul du Nu Nègre, con una prefazione di Benjamin Hennot, Didier Devillez éditeur, coll. Fac-Similé, Bruxelles, 2002.
- Bar Nicanor, avec un portrait de Crotte de Bique et de Couillandouille par eux-mêmes, avec una prefazione di Benjamin Hennot, Didier Devillez éditeur, coll. Fac-Similé, Bruxelles, 2002.
Riviste e articoli
- «Meeting pansaerien», édouard Jaguer, Phases, n° 1, 1954.
- Temps Mêlés. Parade pour Picabia /Pansaers, Verviers (Belgique), 1958.
- «Sur Clément Pansaers», Marcel Lecomte, Synthèse, n° 161, octobre 1959 et «Le Suspens», Mercure de France, 1971.
- Ça Ira !, collection complète (1920-1923), éditions Jacques Antoine, 1973.
- Résurrection, cahiers mensuels littéraires illustrés, collection complète, 1917-1918, éditions Jacques Antoine, 1974.- "L’éternel retour du pan-pan au cul" [L'eterno ritorno del pan-pan al culo], Rossano Rossi, Textyles, n° 8, novembre 1991, pp. 29-37.
[Traduzione di Elisa Cardellini]
LINK al post originale:
Je suis affamé de liberté. E me saoule à la paresse
LINK interni su Pansaers:
Rossano Rosi, L'eterno ritorno del pan-pan al culo
Thierry Neuhuys, Clément Pansaers. Ricordi di infanzia & di Dada
Paul Neuhuys: Clément Pansaers, "Paria in demolizioni
Bernard Pokojski, Pan! Pan! Pansaers
LINK ad un'opera inedita di Pansaers:
Clément Pansaers, L'Apologia della pigrizia, 1921, 1a parte.